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Ratzinger, il Papa della vita interiore

E’ nel segno dell’umiltà il primo richiamo che il nuovo Papa ha fatto a se stesso.
Quella che può sembrare una breve frase formalmente asciutta, raccoglie in una sintesi estrema il programma di un pontificato che si vuole come equilibrato raccordo di forze umane e di divino soccorso nella coscienza della propria imperfezione e del necessario affidamento alla chiamata del Padre.
Ma è nella scelta del nome di Benedetto XVI che dobbiamo cogliere il segnale piu’ fruttuoso in questo tempo di grande attesa per quello che sara’ il percorso proposto alla cattolicita’ dal nuovo Papa.
Benedetto XV (1914-1922) fu papa di grande equilibrio, capacita’ organizzativa e grande abnegazione che in tempi difficili attraversati dalla prima guerra mondiale e da una crisi economica seppe impiegare le risorse politiche e storiche per recare soccorso e conforto dove possibile e nel contempo attendere ad un fermo programma di costruzione della Chiesa moderna.
Il nome di Benedetto XV rimane legato allo stabilimento di due nuove congregazioni cardinalizie e dunque alla rivalutazione del carattere collegiale della ecclesia. Nel contempo Benedetto XV portò a termine la grande opera iniziata dal suo predecessore del Codex Iuris Canonici la codificazione di tutto il diritto ecclesiastico nel 1917.
Questa eredità diventerà traccia vitale nel pontificato del nuovo Benedetto?

Gli storici ricordano Benedetto XV come papa di transizione verso la modernità dopo il pontificato brillante di leone XIII (1878-1903) e quello conservatore di Pio X (1903-1914), ma tuttavia capace di rispondere nel modo migliore a quelle che furono allora le impellenti necessità della Chiesa di fronte ai grandi avvenimenti del tempo.
Quale è il senso piu’ profondo dell’elezione del Cardinale Joseph Ratzinger?
Ancora una indicazione ci è giunta con evidenza teologica nei commenti e nei testi preparati per la Via Crucis. Quello che ha impressionato è la concezione della storia all’interno della rivelazione, nuda contemporaneità di passato e presente. Il presente storico, l’ora che Dio destina agli uomini nella grazia e nelle prove è tensione attuale dal passato al futuro. L’eredità del passato è la tela sulla quale tessere il presente e con esso la libertà dell’uomo e dunque allo stesso tempo limite ed appello della libertà alla responsabilità verso Dio. E’ in questa prova per la coscienza credente il rapporto con la storia e con il presente, il rigore morale che diviene rigore politico e sociale.
Un pontificato dunque che appare a ragione da questi concordanti segnali anticipazione di un programma di nuovo rigore per la Chiesa Cattolica.

Alessandro Cajola

 

 

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